PIERLUIGI IGHINA: UN UOMO VENUTO DAL FUTURO

a cura di Cristina Bassi

 

Un ragazzo “diverso” dagli altri

 

Fin dalla più tenera età, Luigi captava nel suo organismo le presenze energetiche  più diverse esistenti nell’ambiente circostante, che provenivano non solo da calamite, pile e apparecchiature elettriche, ma anche da esseri di natura eterica che qualche volta si facevano vedere da lui.

 

Quando il Conte Gamberini sposò sua la sorella maggiore, Luigi  trovò un sostenitore che, intuendo le sue grandi capacità tecnico-scientifiche, gli combinò un incontro con Guglielmo Marconi.

 

Il Conte ormai cognato, gli offrì di trasferirsi ad Imola, con l’incarico di sorvegliante delle sue tenute e gli offrì anche di utilizzare come laboratorio, la torre che si trova tuttora nella Piazza principale di Imola, accanto al suo palazzo. Fu su quella torre che Gigi scoprì le meravigliose proprietà degli Atomi Magnetici ed è pure lì che effettuò i primi esperimenti di scioglimento di metalli a distanza.

 

Quando il Conte Giulio morì, lasciò in eredità a “Gigi” (così lo chiamerà sempre Alberto)  il grande edificio che nel frattempo gli aveva fatto costruire, oltre agli orti che circondavano la casa, dove costruì apparecchiature fantascientifiche, straordinarie per dimensioni, forma e colori.

 

 

L’amicizia e lo studio con “Gigi”

 

Alberto fu collaboratore di Ighina per ben 40 anni, dal 1964 alla sua morte e ritiene di essere insieme a Sergio, un imolese che al pari di lui è stato intimo amico e frequentatore assiduo del suo laboratorio per tanti anni, una delle poche persone ancora viventi, in grado di far conoscere a tutti la grande statura morale e spirituale di questo geniale scienziato, “le cui intuizioni e scoperte – dice- quando verranno prese in considerazione, potranno cambiare in modo radicale l’evolversi dell’umanità futura”.

“In un lontano giorno del 1964, mentre stavo uscendo da una libreria, fui come attratto inspiegabilmente verso uno scaffale, dove trovai un libretto: “La scoperta dell’atomo magnetico”, che presi affascinato e che lessi subito con interesse. Conteneva delle affermazioni davvero fuori del comune, alcune addirittura paradossali, ma non mi sembrò l’opera di un esaltato, perché una volta accettato il presupposto della scoperta di questa energia universale sconosciuta, le conseguenze pur strabilianti che ne derivavano, avevano in sé un’indiscutibile logica.

Così scrissi all’autore, Pierluigi Ighina, non solo per testimoniargli il mio apprezzamento, ma anche per chiedergli se non temeva di offrire ai governi con la sua scoperta, un mezzo di distruzione ancora più potente. Questa fu la sua risposta datata 23 Aprile 1964:

 “Gentilissimo signor Alberto, ringrazio della sua gentile lettera e di aver letto il mio opuscoletto. Debbo però costatare che lei mi ha messo sopra ad un grande piedistallo di onori e di elogi e considerato tra gli uomini superiori, sarebbe come elevarmi al settimo cielo. Tutto questo non è esatto, sono un semplice uomo comune e non ho fatto nulla di straordinario. Ho solo potuto conoscere una microscopica parte di quello che fa Madre Natura, quindi ho fatto altro che osservare e trascrivere ciò che ho visto.

 

L’unica cosa che nelle mie osservazioni mi ha veramente colpito, è nel constatare l’esatta e meravigliosa costituzione di Madre Natura, che mi dà conferma che esiste un Essere superiore a noi a cui fu messo il nome di Dio. Se siamo i Suoi strumenti adatti a fare progredire il mondo, solo Lui potrà sapere ciò che avverrà nell’avvenire e quindi non si deve avere paura di nulla. C’è una legge della natura, la legge di compensazione. Se esiste il male ad un certo punto sopravviene il bene ad equilibrare le due parti.Nulla esiste al mondo per uno scopo non prefisso e disegnato da Dio, e può benissimo usufruire del male per produrre del bene”.

 

Alberto fu accolto da Ighina con grande affabilità, gli mostrò il suo laboratorio ed in particolare il nuovo Generatore di energia magnetica che aveva costruito nel 1960, che poteva produrre separatamente atomi magnetici positivi e negativi.

 

“Mi disse che inviando l’energia così prodotta su di una grande parabola situata sul tetto del fienile, riusciva a far piovere o far venire il sereno. Mi mostrò delle spighe di grano il cui stelo era grosso come il dito indice di una mano e che aveva ottenuto innaffiando il terreno con dell’acqua magnetizzata”.

 

Gentilissimo, estremamente generoso ed altruista oltre che geniale, in certe occasioni si mostrava permaloso, capriccioso e testardo. “Direi che impersonava perfettamente la figura del bambino evangelico a cui Dio aveva rivelato i tesori della scienza, ma che rimaneva pur sempre un bambino”.

 

Non si può scindere “quel che si è da quel che si fa”

 

Lavorando con l’energia magnetica non si poteva più scindere “quel che si è da quel che si fa”. Quindi nel campo delle esperienze con l’energia ritmico-magnetica, il concetto del distacco, dell’obiettività scientifica, non aveva più alcun valore, perché chi è quell’uomo che può dire di non aver desideri, speranze, paure, sia nella mente che nel cuore?

 

Quindi era necessario predisporsi con valori positivi interiori, per ottenere dei risultati corrispondenti all’esterno. Così l’amore, la passione e la fede con cui si effettuavano gli esperimenti, diventavano un elemento indispensabile per la loro riuscita.

 

Ora capivo perché i veri alchimisti dicevano che si poteva fabbricare l’oro solo distillando, sublimando e trasformando le sostanze più vili, che corrispondevano alle umane passioni, con un lungo e paziente lavoro di purificazione.

 

La pietra filosofale non era altro che il corrispondente materiale della Fede certa e priva di dubbi!   Corsi subito da Gigi per dargli la grande notizia:

 

“Gigi, ho scoperto che con la Fede si può far tutto, anche i miracoli!”.  Lui sorridendo mi disse: ”Quel che dici è vero. Con la Fede possiamo provocare delle modifiche anche sostanziali all’energia presente in ogni materia vivente e non, purché vi sia in noi una Fonte di energia superiore più potente di quella presente in ciò che vogliamo modificare; e sai chi è quella Fonte?”

 

“Dio”. “Proprio così” – rispose Gigi, mentre il suo viso si illuminava di una luce che pareva venisse da un altro mondo.

 

La scienza

 

“Vedi, gli scienziati sono talmente imprigionati nella gabbia della loro mentalità che è il loro campo magnetico chiuso in se stesso, che vedono solo ciò che vogliono vedere. Prendono a calci gli atomi, cioè li accelerano con enormi apparecchiature, li sbattono contro un muro e poi vanno a raccogliere i cocci.

 

Non si rendono conto che quei frammenti non sono i componenti degli atomi, ma la materializzazione della velocità che gli hanno impresso. Tutte quelle particelle sempre più piccole che trovano, sono loro stessi a crearle nella loro mente, prima ancora di trovarle alla fine dei loro esperimenti. In questo modo si creano una loro verità che non corrisponde alla realtà”.

 

Infatti Heisenberg aveva affermato già da tanti anni, che per vedere ci vuole la luce, che però non si può utilizzare nel campo delle osservazioni atomiche, perché essa altera ciò che si osserva.

 

“Questo Heisenberg non lo conosco – mi rispose – So soltanto che se vuoi vedere in faccia uno che corre, prima lo devi fermare ed è quello che sono riuscito a fare.

 

A dire la verità gli atomi non corrono, ma pulsano ed è la loro pulsazione che fa ruotare il loro campo magnetico, che in tal modo li avvolge in una specie di alone luminoso nascondendoli agli sguardi.

 

E’ la stessa cosa che succede nello spazio: la sostanza dei corpi celesti è pulsante ma ferma; sono solo i loro campi magnetici che ruotandogli attorno ce li fanno vedere in movimento. Tutti gli uomini presenti sulla superficie della Terra sono prigionieri del loro campo magnetico che è condizionato dal grande campo magnetico del nostro pianeta.

 

Per distruggere le illusioni create dai campi magnetici, bisogna fermarli assorbendone all’interno o dall’esterno l’energia, in modo da vedere la realtà che c’è al di là di essi”.

 

Mi disse anchei, che noi uomini non avevamo ancor ben capito una cosa di fondamentale importanza e cioè che l’alimentazione degli esseri viventi è determinata dall’assorbimento dell’energia e non della materia. Mi fece questo esempio:

 

“Un seme ha bisogno di acqua intorno sé per emettere radici e poi crescere. Tuttavia il seme non assorbe l’acqua come tale, ma come energia di tale elemento. Tutte le cellule viventi sono avvolte da una membrana che rappresenta il livello di materializzazione più interna del loro campo magnetico e nello stesso tempo, il livello di energia più esterno della loro natura materiale.

 

Attraverso la membrana che avvolge il seme, sembra che passi l’acqua, ma in realtà è la sua energia o meglio l’energia del ritmo Sole -Terra che è presente in essa, che viene assorbita, filtrata e poi materializzata all’interno, in una forma nettamente diversa da quella che aveva quando era fuori.

Le membrane cellulari scindono l’acqua non solo in idrogeno e ossigeno, ma anche in energia solare e terrestre. Nel processo di nutrizione che è il processo di assorbimento principale, tutto deve essere smaterializzato e cioè trasformato in energia, prima di venire rimaterializzato nelle forme necessarie all’organismo vivente.

 

Io ti posso garantire che si potrebbe vivere senza mangiare né bere, se ci si mettesse in sintonia con il ritmo Sole-Terra. Ma prova a dirlo agli scienziati e vedrai come ti ridono in faccia”.

 

Il Principio dei Filtri Magnetici

 

Il Principio dei Filtri Magnetici può riassumere così: quando l’energia magnetica attraversa una sostanza, ne assume l’impronta ritmica. Se poi nell’attraversare quella sostanza non riesce ad uscirne perché costretta a riflettersi in se stessa dal campo magnetico che l’avvolge, si trasforma in una particella di quella stessa sostanza.

 

Se invece riesce ad attraversarla, entrando nel campo magnetico di un’altra sostanza, se quest’ultima riesce a trattenerla, vi si materializza o nella forma della sostanza precedente o in una nuova forma intermedia tra le due.

 

Inoltre ogni sostanza ha una polarità dominante, a seconda che in essa predomini l’energia proveniente dalla Terra o dal Sole.

 

Quando un’energia entra in un campo magnetico, se vi viene riflessa inverte la propria polarità, cioè si materializza, perché la materializzazione altro non è che l’inversione di polarità dell’energia.

Se poi all’interno di una sostanza avviene lo scontro fra una particella di energia solare discendente ed una di energia terrestre ascendente, si determina un’esplosione ritmica che diventa il principio di vita di quella sostanza, che potrà quindi accrescersi e moltiplicarsi.

Praticamente con poche semplici parole, Gigi mi aveva rivelato il segreto del Principio della vita e delle sue differenti manifestazioni, oltre a quello della formazione e della trasformazione della materia.

 

I pesci che trasformano l’acqua

Un giorno mi chiese:

”Come fanno i pesci a vivere nell’acqua?”-  “A dir la verità non lo so di preciso. Gli scienziati dicono che prelevano tramite le branchie l’ossigeno dall’acqua.”-   “E l’idrogeno dove va a finire?”

“Boh, lo combineranno, lo assorbiranno, in poche parole non lo so.”

E lui:

 “Vedi, i pesci si comportano in un certo senso come le piante che respirano l’aria con le foglie filtrandola e purificandola, mentre assorbono l’acqua dalle radici scindendola nei suoi componenti. Le foglie e i rami sono i polmoni delle piante, le radici il loro stomaco. I pesci prelevano dall’acqua l’ossigeno non come materia, ma come energia solare filtrandola nelle branchie e inghiottono nello stomaco ciò che trovano di materiale nell’acqua per trasformarlo in energia terrestre e così nutrirsene.

L’acqua che esce dalle branchie, però, non è uguale a quella che era entrata dalla bocca.”  “E cioè?”  “Una parte dell’acqua viene trasformata in azoto. L’azoto che è presente nell’aria, nella atmosfera, è una specie di acqua gassosa che si può trasformare in vera acqua liquida quando assorbe in modo opportuno l’energia solare e terrestre.”