L’Ecologia Profonda (o Ecosofia) è un movimento filosofico e di pensiero, una visione del mondo a sfondo panteista che richiede un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti (e quindi anche gli ecosistemi) e per tutte le relazioni che li collegano fra loro e al mondo cosiddetto “inanimato”. Non assegna alla nostra specie un valore distaccato e particolare, ma la considera completamente parte della Natura. Vede la Terra come l’Organismo cui apparteniamo.
Il fondatore del movimento in Occidente è stato il filosofo norvegese Arne Naess, che usò il termine per la prima volta in un articolo del 1972 (The shallow and the deep).
Sono caratteristiche dell’Ecologia Profonda:
- Una visione sistemica del mondo, una filosofia non-dualista, il riconoscimento della sacralità della Terra e del diritto ad una vita degna per ogni essere senziente;
- La necessità di non spezzettare l’universale, di considerare l’aspetto sistemico globale e di evitare di cadere nei dualismi tipo mente-materia, Dio-il mondo, uomo natura e simili;
- L’idea che l’intero è più della somma delle sue parti. In una visione olistica si pone l’accento più sulle relazioni che sui singoli componenti. L’ecologia è il sentimento profondo che ci dice che tutto è collegato, che non possiamo danneggiare una parte senza danneggiare il tutto, che facciamo parte di un unico Organismo (l’Ecosistema, o la Terra) insieme a tutti gli altri esseri viventi senzienti: il primo valore è il benessere dell’Ecosistema, da cui consegue anche quello dei componenti, e quindi il nostro. Invece l’ecologia come è intesa dal pensiero generale, detta anche ecologia di superficie, resta completamente antropocentrica e quindi non modifica il sottofondo di pensiero della cultura occidentale: richiede soltanto di diminuire il più possibile gli inquinamenti e salvare alcune aree intatte per il beneficio dell’uomo. Considera la Terra come la casa dell’uomo: in sostanza, tutto può andare avanti come prima, con qualche accorgimento tecnico e qualche depuratore. Invece le prospettive proposte dall’Ecologia Profonda sono un completo mutamento di paradigma, che porti:
- al sentire consapevolmente la rete che collega qualunque essere o evento;
- all’estinzione del desiderio per i beni materiali;
- all’amore compassionevole verso tutti gli esseri senzienti. Per far questo è necessario:
- diffondere le basi del nuovo paradigma e mettere in discussione tante idee considerate “evidenti” solo perché respirate fin dalla nascita (competizione, successo, desiderio continuo dei beni materiali, posizione della nostra specie come staccata dalla Natura);
- parlare spesso con grande considerazione e rispetto degli altri esseri senzienti e della sacralità della Terra;
- evidenziare che l’idea fissa dello sviluppo non è “propria della natura umana”, ma è nata in una cultura in un determinato momento della sua storia. Questo punto la collega al Movimento della Decrescita felice. Le idee dell’Ecologia Profonda sono il presupposto filosofico per comprendere il senso di quelle modifiche del pensiero generale che sono in grado di portare, sul piano pratico, prima a una decrescita economica e poi a una situazione stazionaria, quindi a salvare la Terra dai gravissimi pericoli che sta correndo attualmente. Decrescita Il mondo contemporaneo si basa sullo sviluppo economico, sistema lineare con una sola variabile (il denaro), che è un fenomeno possibile soltanto in un breve transitorio, perché è incompatibile con la Biosfera, sistema complesso con un grande numero di variabili. Nell’Ecosistema possono esistere solo cicli chiusi, mentre il sistema economico preleva e scarica qualcosa di fisso (risorse e rifiuti). Inoltre, il sistema economico attuale pretende di crescere all’infinito in un pianeta finito. Il fatto che sia durato per due secoli significa soltanto che la sua fine è vicina, per il modo di procedere dei fenomeni esponenziali. Il movimento attuale della decrescita resta troppo spesso su posizioni antropocentriche. Non si occupa molto di questioni filosofiche, ma una decrescita economica è irrealizzabile se si mantiene un sottofondo antropocentrico.
Il Movimento per la Decrescita Felice cerca di rendere consapevoli della necessità di:
- vivere meglio consumando meno;
- instaurare rapporti interpersonali fondati sul dono e la reciprocità anziché la competizione e la concorrenza;
- utilizzare e favorire la diffusione di tecnologie che riducono i consumi energetici e la produzione di rifiuti;
- impegnarsi perché questi obiettivi siano perseguiti anche dalle Amministrazioni pubbliche e dagli Organismi internazionali. Per raggiungere questi scopi è necessario elaborare un paradigma alternativo al sistema di valori fondato sull’ossessione della crescita economica illimitata: è utile e fondamentale un sistema di valori quale quello proposto dall’Ecologia Profonda. La persistenza delle condizioni vitali del Pianeta richiede che non vi sia alcuna crescita materiale permanente. Lo sviluppo economico consiste nel sostituire al mondo naturale, ricco di specie e di relazioni fra i viventi, un mondo completamente artificiale fatto di inerti e di poche specie degenerate. Consiste quindi nel “rifare il mondo” , che è il frutto di un processo di evoluzione durato quattro o cinque miliardi di anni. E’ chiaro che lo sviluppo economico prolungato è incompatibile con la Vita della Terra.
Guido Dalla Casa (http://reti.ilcambiamento.it/)