I sensi sono alla base della silvoterapia, una terapia con antiche origini celtiche che insegna a sfruttare l’energia positiva delle piante per rigenerare il nostro corpo, ma soprattutto il nostro spirito.
Leggende antiche legate alle mistiche religioni e le magie nordiche che provenivano dai boschi, i sacerdoti celtici praticavano questa terapia che conferiva immediato sollievo a coloro che vi si sottoponevano.
Oggi non c’è bisogno di cercare un vecchio sacerdote celtico per curarci dalla depressione e dalla frenesia dei nostri giorni, la silvoterapia la possiamo fare anche da soli camminando nei boschi, nelle pinete, una pratica che era consigliata soprattutto ai malati di tubercolosi.
Insieme alla silvoterapia, veniva spesso associata la balneoterapia che ancora oggi viene prescritta alle persone che soffrono di asma bronchiale, ipertensione arteriosa e bronchite, senza contare che è una pratica molto utile anche per coloro che soffrono di nervosismo e insonnia.
La scienza che ha studiato questa antica arte ha scoperto che i benefici proverrebbero dagli ioni negativi che producono gli alberi e che aiuta a liberare la mente e a sentirsi meglio. Pensate che un albero con un diametro di chioma di 15 m è in grado di produrre in un giorno il necessario giornaliero di ossigeno per 14 persone.
La ionizzazione negativa dell’aria crea una sensazione generale di rilassamento corporeo, un abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria, migliora le capacità cognitive e di attenzione ma soprattutto normalizza la funzione neurale.
Alcune ricerche sulla ionizzazione negativa dell’aria hanno dimostrato che ci sono innumerevoli benefici per il corpo, tanti che non dobbiamo sottovalutare come ad esempio la disintossicazione corporea, il rilassamento, la capacità polmonare e l’aumento dell’assimilazione della vitamina B e C.
Altre ricerche dimostrano che una bella passeggiata in un bosco allevia il mal di testa e rinforza il sistema immunitario, per non parlare del riequilibrio delle funzioni ormonali.
In Australia nei parchi ci sono appositi cartelli che invitano i visitatori ad abbracciare gli alberi, nei paesi nordici esiste tutta una cultura basata sugli abbracci agli alberi chiamata “Tree hugging“.
Per far si che la terapia funzioni si dice che ci sia una procedura da seguire, si appoggia la schiena al tronco, si sistema il palmo della mano destra sul plesso solare che corrisponde alla bocca dello stomaco e il dorso della sinistra a contatto con i reni. In questa posizione, si fanno respiri lenti e profondi per venti minuti circa.
Ma se non vogliamo abbracciare l’albero o starne a contatto, per trarne beneficio basterà camminare in mezzo a loro, in silenzio assaporandone i colori, gli odori e i rumori coinvolgendo tutti i sensi, anche il tatto, si avrà una sensazione di immediato benessere… Provare per credere.
Per chi fosse ancora scettico consiglio la lettura di Blinded by Science un libro uscito da poco dell’autore Matthew Silverstone, nel quale viene dimostrato scientificamente che gli alberi, in realtà, migliorano molti problemi di salute come i livelli di concentrazione, i tempi di reazione, la depressione, lo stress e altre varie forme di malattia mentale.
I Celti avevano classificato i vari “poteri curativi” delle varie piante, li trovate qui di seguito, e quando imparerete ad ascoltarli vi renderete conto che alcuni di essi vi attraggono… Mentre altri vi respingono, questo lo potete anche constatare voi stessi quando li osservate con il solo senso della vista già potete farvi un’idea… immaginate di poter usarli tutti…
•Agrifoglio: vita e protezione.
•Sambuco: rigenerazione, vita e morte.
•Sorbo selvatico: rinascita, magia e protezione contro le negatività.
•Biancospino: purezza, intuizione, viaggi interiori
•Quercia: simbolo di potere, energia, sopravvivenza e passaggio tra i mondi.
•Pruno selvatico: azioni forti, influenze esterne a cui è necessario obbedire.
•Nocciolo: meditazione, saggezza interiore, intuizione, potere di divinazione.
•Melo: scelta.
•Edera: risorse interiori e ricerca del sé.
•Ontano: protezione spirituale e potere oracolare.
•Betulla: simbolo di sacrificio, purificazione, rinascita, conoscenza.
•Salice: appartiene all’universo femminile e porta con sé aspetti lunari e ispirazione poetica.
•Frassino: simbolo dell’albero del mondo, della rinascita e dell’iniziazione.
In rete ho trovato un semplice esercizio da fare per provare a trarre forza e tranquillità dagli alberi… perché non provarlo?
- Trova un luogo tranquillo, immerso nella natura; avvicinati a un albero che ti piace e osservalo.
- Respira profondamente stando in piedi di fronte a lui.
- Fissa un punto dell’albero all’altezza dei tuoi occhi, per tutta la durata dell’esercizio.
- Sposta il peso del corpo sul piede sinistro e cerca di percepire l’aderenza al suolo.
- Mentre inspiri, solleva lentamente il piede destro e appoggialo all’interno della coscia, sull’inguine sinistro (se necessario aiutati con le mani).
- Congiungi le mani all’altezza del petto, con i gomiti verso l’esterno.
- Espirando, solleva le mani giunte fermandoti prima sulla fronte, poi in cima al capo, quindi aprile verso l’esterno e disegna un cerchio (una chioma d’albero) intorno a te, terminando di nuovo con le mani giunte sul petto e i gomiti in fuori.
- Riporta il piede a terra, accanto all’altro, e ripeti l’esercizio con l’altra gamba.
- Soffermati a meditare sull’equilibrio e sul contatto dei tuoi piedi col terreno, sull’espansione dei tuoi pensieri intorno a te, come le fronde dell’albero, che si preparano all’esplosione della vita in primavera.
Valeria Bonora (eticamente.net)