Bormanus, divinità delle acque ribollenti.

 

C’era una volta nella Riviera dei Fiori un dio sanguinario, il dio Borman, signore delle acque, con residenza stabile nella grande foresta che si estendeva da Capo Cervo a Capo Berta. Le tribù locali temevano a tal punto questa truce divinità da sconsigliare ai viandanti di addentrarsi nel bosco sacro dopo il calare del sole. La terribile leggenda del dio Borman non fermò tuttavia lo spirito di conquista delle legioni romane, che fecero tabula rasa della foresta e sostituirono il culto dell’antica divinità tribale con quello della dea Diana, dalla quale derivano i nomi degli attuali comuni della zona. Questo è solo un frammento della millenaria storia del golfo dianese. Una che è raccontata all’interno del Museo archeologico di Diano Marina.Le divinità dei Liguri si fondevano a tratti con le divinità Celtiche. Con la celtizzazione si può notare una fusione di simboli e Divinità che presto porterà ad una comunità Celto-Ligure. Gli antichi Liguri veneravano la Natura, in particolare boschi, monti (Bego e Beigua), fiumi e fonti. 

Si trovano nel territorio ligure diversi siti che ci riportano al culto delle acque, come ad esempio a Diano Marina presso il Lucus Bormanus dove appunto si trovava un Lucus (Bosco Sacro) dedicato al culto del Dio Borvo o Borman (Dio delle sorgenti, a tratti crudele e sanguinario divinita' Ligure chiamato anche Borvo "il ribollente" venerato anche nel territorio provenzale con il nome Bormanus e in Portogallo con il nome Bormanicus. I Romani lo associarono al Dio Apollo e poi alla Dea Diana) dove la popolazione non si avventurava dopo il tramonto, perché spiriti e donne alate si incontravano con il calare delle tenebre. La romanizzazione portò all’abbandono forzato del culto del dio Borman e all’introduzione di quello della dea Diana. Tuttavia, l’eco dell’antica divinità indigena rimase stabile nel golfo dianese. L’area compresa tra Capo Berta e Capo Cervo fu infatti definita Lucus Bormani, cioè il bosco sacro di Borman. La presenza di questa località lungo la via Iulia Augusta è documentata dal cippo miliario rinvenuto a Chiappa, frazione di San Bartolomeo al mare. Bormanus dà il nome al fiume Bormida (burmja, in ligure), che scorre tra Piemonte e Liguria: le terre dei nostri antenati.