Con una esposizione seria, ordinata e sempre basata sui testi originali, Julius Evola espone il Tantrismo nei suoi diversi aspetti, non trascurando una interpretazione in profondità dei vari insegnamenti e dei vari simboli, effettuando accostamenti e parallelismi con dottrine magiche ed esoteriche occidentali, tanto da mettere in luce gli elementi fondamentali, lumeggiando ciò che può interessare non solamente per una informazione e per un ampliamento di orizzonti spirituali ma anche per una eventuale pratica.
Il Tantrismo è per l'Autore l'unica Via da seguire in un «mondo dove Dio è morto», in cui lo scopo è raggiungere «una superiore libertà: il segreto consisterebbe nella formula apparentemente semplice di trasformare la passività in attività. Quando una passione o un moto dell'anima si manifesta, come un'onda che sorge, non si dovrebbe reagire né subire; bisognerebbe aprirsi e identificarvisi in modo attivo, conservando un sopravvanzo di forza, tanto da non essere trasportati ma da trasportare, intensificando lo stato in modo da provocare la completa emergenza della radice».