Un po' di storia

Il casale si apre sulla valle Casotto e dalla zona ospiti si gode di una vista magnifica. L'alloggio per gli ospiti fa parte di un'antica dimora dal carattere affascinante: soffitti a volte, architetture originali, zone verdi incontaminate. La sua è una storia lontana e si perde in tempi in cui la vita scorreva più lentamente. Si vocifera che l'originale castelletto settecentesco fosse nato come convento, e successivamente divenuto posta per i viaggiatori a cavallo che trasportavano il sale dalla Liguria al Piemonte, osteria con locanda per viandanti, borgo rurale e casa di corte di alcune famiglie locali. Di certo le sue fondamenta affondano in tempi molto remoti, tempi in cui forse l'uomo era in queste terre da poco, all'epoca in cui i Celti incontravano i Liguri.

All'epoca del completo abbandono
All'epoca del completo abbandono
Da ultimo (o quasi) casa di un personaggio che ancor'oggi infiamma i ricordi dei più anziani del paese, la Titina: una delle ultime proprietarie note, una donna chiaccherata per la sua passione per l'esoterismo e le erbe riconosciuta come una delle ultime 'masche' (streghe, in piemontese), ma anche per la sua libertà nei costumi (si racconta che amasse prendere il sole nuda nel praticello dirimpetto alla strada scatenando l'ira delle mogli e le fantasie dei giovinetti del paese). Qualche anno di abbandono e poi la venuta provvidenziale di una famiglia ligure con tanta voglia di ridarle vita: poi nuovamente il silenzio. Poi un giorno siamo arrivati noi, e ce ne siamo innamorati. E qui comincia la nostra storia fatta di esperienze vissute, amore per la natura, per gli animali, per il bello, l'armonia e le cose antiche. Senza dimenticare la tecnologia, ma al servizio del cuore.
Il fortilizio visto da fuori
Il fortilizio visto da fuori

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